venerdì 28 maggio 2010

19. Ricomposizione e appaesamento

La parola città ha resistito all'uso fascinatorio e fantasmagorico della parola metropoli, poichè questa ha di continuo segnato la nostalgia della propria origine, appunto la città, e la paura di averla distrutta e corotta per sempre. Se la metropoli si è fatta metafora delle catastrofi innestate dal processo di modernizzazione, la città ha continuato ad essere la metafora di ogni tentativo di ricomposizione politica. La metropoli non resiste ai mutamenti ed anzi li sollecita, se ne nutre; la città è chiamata a moderarli. L'una manifesta la dissipazione e il disordine, l'altra richiama alle regole e alla giustificazione del loro significato. L'una promette appaesamento, l'altra produce spaesamento. Messe a confronto, l'una repelle l'altra.

A. Bonomi, A. Abruzzese, La città infinita.

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