lunedì 14 febbraio 2011

41. Tensione e vigilanza

Camminare in città è un’esperienza di tensione e vigilanza. La vicinanza delle auto è un pericolo costante, anche se il loro comportamento dovrebbe essere regolato dal codice della strada. Bisogna evitare la distrazione, che porta ad attraversare la strada senza guardare o fare spostamenti improvvisi sulla carreggiata. D'altronde alcune città ignorano i marciapiedi, e impongono di camminare sulla strada vicino alle auto. In Francia il marciapiede ha perso quasi ovunque la sua funzione di proteggere i pedoni, di fornire loro un luogo al riparo dal flusso delle auto. La sua superficie è diminuita nettamente nel corso del tempo, ha cessato di essere una zona neutra tra la casa e la strada, continuamente eroso da questa. Un tempo correva incontrastato lungo case e vetrine. (…) Non si può come un tempo sistemare una sedia sul marciapiede e guardare il flusso dei passanti. Lo spazio non basta. Qualche volta le panchine danno direttamente sul traffico, e non invitano ad accomodarvisi se non quando si è morti di stanchezza. Una città così manca di corpo, o piuttosto fa del corpo uno strumento ingombrante, faticoso, di cui si farebbe volentieri a meno.

David Le Breton, Il mondo a piedi. Elogio della marcia